qui a lato: San Pedro Poveda Castroverde (1874-1936), sacerdote diocesano e martire
Mons. Agostino Gonon
Vescovo di Moulins
Verso le vette della Santità Sacerdotale
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Preparazione alla morte
IL «DIES IRAE» DEL SACERDOTE
Confidenza fondata sul metodo del Giudice
Qui Mariam absolvisti. Et latronem exaudisti. Mihi quoque spem dedisti
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Viene la morte, o mio Dio! Ogni giorno più si avanza… e io lo dimentico! Il condannato alla pena capitale può mai distogliere il pensiero da quel sinistro momento? E' difficile! Ad ogni modo egli tutto predispone per essere pronto quando lo si avvertirà che l'ora fatale è per lui arrivata.
Sarò avvertito? E' poco probabile! Anzitutto posso morire improvvisamente. E se anche sarò avvisato, crederò io a chi mi userà tanta carità? Non posso esserne certo; l'esperienza m'insegna che nessuno più del morente conserva, in apparenza almeno, un'illusione più profonda, un desiderio più acceso di vita, proprio nel momento in cui questa vien meno.
Eppure conosco la solenne gravità di quest'ultimo atto della mia esistenza che mi getterà ai vostri piedi giovane, ardente, forte della giovinezza dell'eternità. Nessuna illusione allora, ma la piena luce; nessun desiderio, ma la realtà definitiva determinata appunto dalla luce.
Che sarà di me? Ho un bel nascondermi a me stesso… il ricordo di quel periodo della mia vita, di quello stato dell'anima mia, si rinnova incessantemente e non posso negare la verità: Est, est; non, non! Un peccato è un peccato! E tutti quelli che ho commesso sì precipiteranno su di me per trascinarmi nell’ abisso.
Voi stesso, mio Gesù, me li ricorderete e vi troverete il motivo della mia condanna.
Vi supplico, Maestro adorato, vogliate piuttosto vedervi l'argomento della mia giustificazione. Non ha scritto S. Francesco di Sales: «Dio vuole che la miseria nostra sia il trono della sua misericordia; le nostre impotenze, sede della sua onnipotenza?» Voglio dunque dirvi allora quello che vi dico in questo momento, voglio vincervi con le armi che Voi stesso mi ponete tra mano.
— Qui Mariam absolvisti! Essa aveva molto peccato: ce lo dite Voi stesso quando affermate che remittuntur ei peccata multa (Luc. 7, 47); si sarebbe potuto dubitare di tanto perdono, poiché l'Evangelista, così discreto, dice di lei: Erat in civitate peccatrix!… (Luc. 7, 37).
L'anima mia fu mai così nera? Oh, misericordia del mio Dio! M'avete prevenuto, seguito, custodito, preservato con tanto amore… in aeternum cantabo! Ma quando anche fossi colpevole come Maddalena? Avete perdonato a lei, non perdonerete anche a me, Signore?
Lo so; Voi dite di lei: multum dilexit! E che può impedirmi di farlo? Ella spezzò il suo vaso d'alabastro; io posso spezzare l'anima mia con la contrizione e l'umiltà. Ella versò il suo nardo prezioso sul vostro capo sacratissimo; io posso spargere sul vostro corpo mistico il profumo delle mie buone opere, che renderò soprannaturali, generose, abbondanti sempre più. Ella bagnò di lacrime i vostri piedi benedetti, io posso essere di coloro che seminunt in lacrymis.
Quando non avessi più che un'ora sola di vita, posso impiegarla a prepararmi così alla morte, o piuttosto a preservarmi dalla morte. Signore, eccomi all'opera… Mihi quoque spem dedisti!
— Et latronem exaudisti!
Questi vi aveva insultato, schernito, bestemmiato, ed era un assassino. Fa una breve preghiera e, senza più, s'ode rispondere: Hodie mecum eris in paradiso! (Luc. 23, 43).
Oh, l'anima mia non fu mai tanto colpevole, le mie labbra non furono mai cosi contaminate! Ma quand'anche fossi colpevole come il buon ladrone… Avete perdonato a lui, Signore, non perdonerete anche a me?
Certo egli ebbe un'illustrazione di fede improvvisa e vivissima; la vista dei vostri dolori lo compunse, e dal suo cuore si sprigionò il grido d'amore che valse a giustificarlo. Ma, Signore, non furono questi doni vostri, non fu opera del vostro amore quella luce, quella conoscenza, quella carità? Imploro con istanza uguale effusione di grazie. Se sono inter sceleratos reputatus, sono pure il vostro sacerdote, alter Christus. Pietà di Voi in me; salvatemi.
Sarà questa la mia preghiera quotidiana; il mio cuore ci si deve abituare e l'ultimo suo palpito vi dirà: Memento mei!… Voi mi risponderete: Mecum eris!… Voi l'avete promesso… illic et minister meus erit (Ioan. 12, 26).
Gesù, sono vostro ministro… Mihi quoque spem dedisti!